Di Matteo Femia

MANZANESE - SOVODNJE 0-3
Reti: st 21', 32' e 49' Dornik.
MANZANESE: Buiatti 6, Tulissi 6.5, Bouchlas 6 (st 27' Floreani 5.5), Grion 5.5 (st 27' Cossa 6), Monorchio 6, Quaino 6.5 (st 37' Toderas sv), Ciriaco 5.5, Furlani 6, Diallo 6, Cauto 5.5, Comin 5.5. All: Piasentin.
SOVODNJE: Zanier 7, Komjanc 6, Simcic 7, Rijavec 7, Feri 6, Ribolica 6, Lutman 6.5, Cavdek 6 (st 18' Petejan 6), Zibernik 6 (st 38' Peressini sv), Dornik 9, Klancic 6. All: Trangoni.
Arbitro: Calò di Udine 6.
Note: ammoniti Grion, Petejan e Dornik.

Allo Jan Dornik show di Manzano il Sovodnje si diverte e si mette in tasca tre-quarti di playoff. Servirà un mezzo miracolo infatti agli orange per ribaltare un verdetto che a questo punto sembra scritto: la fiaccola della speranza di un ripescaggio in Prima è sempre più nelle mani degli uomini di Nicola Trangoni, che già partivano col favore della miglior posizione in classifica nel girone E. Nel match di ritorno tra una settimana a Savogna d’Isonzo i ragazzi del tecnico Filippo Piasentin dovranno vincere con quattro gol di scarto per conquistare lo spareggio. Un miraggio, per quanto visto ieri: il Sovodnje, non appena ha iniziato a giocare e ad innescare il suo fuoriclasse, ha dimostrato di essere superiore agli avversari, che hanno avuto il grosso demerito di non concretizzare la mole di azioni costruite in un primo tempo nel quale gli ospiti erano decisamente bloccati.
E’ stata infatti una falsa partenza quella del Sovodnje, che a parte un tiro dalla distanza di Cavdek all’8’ (Buiatti devia in corner) hanno subito l’iniziativa dei padroni di casa per il resto del tempo. Tante le occasioni per gli arancioni, ma scarsa la mira, a cominciare da quella capitata sui piedi di Quaino al 12’, con conclusione di poco alta. Al 22’ invece un cross da destra di Bouchlas trova la testa in area piccola di Monorchio a colpo sicuro, ma Zanier giganteggia respingendo miracolosamente coi piedi. Ci prova allora ancora Quaino su punizione al 27’: Zanier dice ancora di no. All’intervallo mister Trangoni, ex della partita, si fa evidentemente sentire e nella ripresa la musica cambia: le prove del gol ci sono al 13’, quando una sponda aerea di Zibernik sugli sviluppi di un corner trova Rijavec in area piccola, ma la spizzata del centrocampista finisce fuori. Niente paura, però, perché a quel punto sale in cattedra il capocannoniere del girone E Jan Dornik: è il 21’ quando esplode un missile dal limite che piega le mani di Buiatti concretizzando così una supremazia di gioco evidente almeno da una decina di minuti con una Manzanese in pieno affanno. E’ un colpo psicologico durissimo per i padroni di casa, che vanno ulteriormente sotto al 32’ con un’autentica perla dell’attaccante sloveno: riceve palla in area ed una volta giunto sul vertice di quella piccola scaglia un sinistro a giro all’incrocio su cui Buiatti non può nulla. La montagna da scalare per la Manzanese diventa a quel punto un Everest, col Sovodnje che imperversa anche col suo Theo Hernandez: Simcic scende dalla sinistra che sembra una copia-carbone dell’esterno rossonero, scatenando tutta la sua potenza e scartando come birilli i giocatori avversari, salvo poi farsi murare da Buiatti al momento del tiro col piede destro, quello meno dotato. La Manzanese avrebbe a quel punto anche la possibilità di riaprire i giochi ma quanto avviene al 42’ certifica come non sia serata: sugli sviluppi di un corner Tulissi colpisce di testa mandando sulla traversa, e sul tap-in successivo di Cossa è nuovamente traversa e riga. La palla insomma non vuole entrare, o meglio, è innamorata solo di Dornik: e si lascia quindi amorevolmente depositare in rete una terza volta in contropiede all’ultimo sospiro di partita dal bomber sloveno. E’ apoteosi-Sovodnje, e per la Manzanese è quasi finita.