di Francesco Coccioli

La squadra rivelazione per questa fase del campionato di Eccellenza è senza ombra di dubbio la Spal Cordovado. Inanellati finalmente i primi successi, la compagine giallo rossa sembra viaggiare sulle ali dell'entusiasmo. Il deus ex machina di questa macchina quasi perfetta è il subentrato Max Rossi.

Senza tanto tergiversare sui nomi dei singoli calciatori, ci soffermeremo piuttosto sull'atteggiamento in campo dell'intera squadra, seguendo il modello del convincente successo di domenica. Il 2-0 sulla Gemonese è l'emblema della cura maniacale di mister Rossi, sia in fase di attacco che di difesa.

In fase difensiva, il 3-5-2 della Spal mantiene la linea dei centrali all'altezza del cerchio di centrocampo sul rinvio avversario. I due esterni si abbassano a sostegno, compattando una muraglia di ben cinque uomini. Le due punte rimangono bloccate sull'ultima trincea rivale, a pressarla e schiacciarla, rappresentando un pericolo costante. Il vero asso nella manica di Max Rossi è il terzetto in mezzo, che applica una pressione asfissiante, perfetta per ripartire in verticale già in avanti. Per il recupero palla, l'intera squadra è vigile sulla copertura preventiva degli spazi e sull'anticipo.

In fase offensiva, la Spal sfrutta a pieno le potenzialità dei suoi esterni, due veri e propri pendoli lungo la linea laterale del campo da gioco, che stazionano di fatto sul margine, per cercare continue sovrapposizioni. I ranghi serrati, poi, offrono la densità adatta, per manovrare e scovare l'imbucata in verticale. In tale azione la chiave è il regista di centrocampo, che con tecnica e visione si libera fra le linee, sia per impostare basso che a trequarti. Il gioco è imbastito di norma già a partire dal portiere. Se ciò non è possibile, le due punte sono le boe per i lanci dalle retrovie.

Per Calcio FVG: Francesco Coccioli